
In un futuro post-atomico, l’umanità è regredita alla vita nelle caverne in un’organizzazione sociale brutale che lascia poche speranze ai giovani. Un ragazzo si ribella alle orribili convenzioni pseudoreligiose e in particolare al padre che approfitta del proprio potere religioso per farsi le ragazzine. Il giovane fugge con altri ragazzi dal villaggio cavernicolo, addentrandosi in una zona sconosciuta in cui sorprendentemente trova vestigia del passato tecnologico e una coppia di esseri umani che vive nel lusso di una casa modernissima e superaccessoriata. Accolti calorosamente, i giovani ben presto si renderanno conto che l’ospitalità nasconde un orribile segreto. Tra tutti i registi che si poteva pensare di usare per la serie Creature Features, prodotta per la televisione dal mago degli effetti speciali Stan Winston e dal grande vecchio della American International Picture Samuel Z. Arkoff, Larry Clark è di certo il più incongruo e sorprendente. L’autore di film controversi e profumati di scandalo (Kids e Ken Park,solo per nominarne due) si occupa però a modo suo del remake-non-remake (solo titolo e, in parte, ambientazione vengono ripresi) del glorioso (e puramente fantascientifico) Teenage Caveman di Roger Corman del 1958, facendolo interpretare dai giovani disinvolti dei suoi film realistici e inserendo alcune delle sue tematiche generazionali tipiche in un contesto fantaorrorifico nel quale tutto sommato non stanno neanche male. L’insieme è un po’ diseguale, la trama esile e scontata e il film si dilunga in aspetti laterali non sempre interessanti, ma di tutti i Creature Features questo è quello più inconsueto e vivace: sesso, droga e mostri mutanti
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