Asia Argento torna a dirigere un film provocatorio e mai gratuito. La storia è quella di Jeremiah, nella realtà lo scrittore di culto JT Leroy, ragazzino strapazzato dalla vita, che ha cercato di affrancarsi raccontando nei libri quel che gli è capitato. E gli è capitata Sarah come mamma. Giovane, sbarellata e incosciente, che un giorno decide di affrontare la sua maternità, strappando il pargolo alla famiglia che l’aveva felicemente adottato. Per Jeremiah comincia una discesa agli inferi in nome dell’affetto. Dopo i primi infruttuosi tentativi di darsi una regolata, mamma ricomincia la sua vita di sempre, si prostituisce, si porta in casa chiunque, quando la casa c’è, altrimenti rovista tra i rifiuti in cerca di cibo. Ma il dramma vero deve ancora compiersi: alcuni degli uomini di mamma approfittano anche del bimbo, devastandone anima e corpo.
Asia Argento ci riprova (dopo Scarlet Diva) e presenta nella sezione "Quinzaine de realisateurs" di Cannes 2004, la sua seconda opera, tratta dal romanzo autobiografico di J.T Leroy. Entrambi ambientati nell'America del Sud, è una storia forte vista attraverso gli occhi di Jeremiah che, insieme alla madre/Asia, hanno un ruolo scomodo in un mondo surreale, tragico fatto di parcheggi, droga, roulotte, prostitute, violenze, sporcizia... L'ambiente esterno descrive e rimarca la povertà interiore e la confusione mentale degli adulti (?) di questo racconto; il bambino, costretto a cambiare più volte la propria identità - anche di genere - cerca come può di amntenere un proprio equilibrio e, soprattutto, di mantenere dentro di sè il ricordo dell'affetto di e per sua madre.
Troppi temi affrontati e non approfonditi per lasciare spazio al trash, dimenticando le sfumature e il dolore di esistenze bruciate, quelle vere, però, e non quelle di un film o della letteratura…
Asia Argento ci riprova (dopo Scarlet Diva) e presenta nella sezione "Quinzaine de realisateurs" di Cannes 2004, la sua seconda opera, tratta dal romanzo autobiografico di J.T Leroy. Entrambi ambientati nell'America del Sud, è una storia forte vista attraverso gli occhi di Jeremiah che, insieme alla madre/Asia, hanno un ruolo scomodo in un mondo surreale, tragico fatto di parcheggi, droga, roulotte, prostitute, violenze, sporcizia... L'ambiente esterno descrive e rimarca la povertà interiore e la confusione mentale degli adulti (?) di questo racconto; il bambino, costretto a cambiare più volte la propria identità - anche di genere - cerca come può di amntenere un proprio equilibrio e, soprattutto, di mantenere dentro di sè il ricordo dell'affetto di e per sua madre.
Troppi temi affrontati e non approfonditi per lasciare spazio al trash, dimenticando le sfumature e il dolore di esistenze bruciate, quelle vere, però, e non quelle di un film o della letteratura…
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